Chi sono

Chi sono? Bella domanda. Me lo sono chiesta tante volte e vorrei saper rispondere bene, ma ho sempre pensato che nella vita sia più importante avere tante domande, che poche risposte giuste. Comunque ci proverò e non parlerò di me in terza persona; mi farebbe sorridere presentarmi come se fossi un personaggio storico o una che non sono io.

Sono un’attrice lucana di origini abruzzesi e napoletane. Ho cominciato a recitare diversi lustri fa a Pescara mentre percorrevo tutt’altra strada: studiavo economia e commercio. Una volta laureata, dopo aver discusso una tesi in diritto pubblico, alla quale avevo dato come titolo una domanda: “Lo Stato: protagonista o comparsa sulla scena teatrale italiana?”, mi sono trasferita a Roma dove, cercando di ignorare la risposta, ho proseguito il mio percorso di preparazione da autodidatta e ho iniziato a seguire numerosi corsi (dizione, recitazione, clown, combattimento scenico) con professionisti quali Claretta Carotenuto, Ughetta Lanari, Ennio Coltorti, Fioretta Mari, Sandro Maria Campagna e tanti altri. Un contributo importante alla mia crescita artistica lo hanno dato recentemente Jean-Paul Denizon (attore e aiuto regista di Peter Brook) con il quale ho studiato a Parigi e Stefano Massini grandissimo drammaturgo, vincitore di prestigiosi premi e rappresentato in tutta Europa, grazie al quale ho approfondito la mia passione per la scrittura. Da ognuno di essi ho preso un pezzettino prezioso che mi ha aiutato a costruire il mio metodo che è chiaramente in continua trasformazione. Non ho mai smesso di studiare (non si può) e di rubare ai personaggi della vita e a quelli che ho visto interpretati dai grandi attori.

Ho lavorato prevalentemente a teatro iniziando da un repertorio comico, spesso napoletano (un amore che non ho mai abbandonato) per poi cimentarmi in spettacoli drammatici, sociali, interattivi e itineranti. Qualche anno fa ho avuto la mia prima esperienza cinematografica, nata in un modo un po’ inconsapevole, in una produzione indipendente e da allora, lavorando sul campo, ho preso coscienza del fatto che il lavoro tecnico necessario per recitare dinanzi ad una macchina da presa è differente rispetto a quello teatrale, per me più complesso e proprio per questo rappresenta una sfida che ogni volta affronto con piacere.

Chi sono? Sono una persona alla quale piace pensare di non avere alternative; che recitare sia un bellissimo gioco, sempre; che un attore non dovrebbe mai perdere l’entusiasmo, il sorriso, la determinazione, la verità e che per fare bene questo lavoro ci voglia umiltà, rispetto, concentrazione e un bel po’ di incoscienza.

Strasberg diceva ai suoi allievi: ”Imparate la sincerità, l’arte di fingere esige persone vere”. E’ un percorso lungo, faticoso, articolato ma è la risposta giusta e solo così riuscirò a diventare chi sono.

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